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lunedì 2 dicembre 2013

Il paesaggio

L'unica parte montagnosa del diorama è la galleria che nasconde l'arrivo della linea "Colico - Chiavenna"; questo rilievo montuoso si raccorda con quello del mulino ad acqua (Faller). Fa molto effetto la galleria all'imbocco del diorama perché nasconde la "fine" del modulo e crea una sorta di continuità virtuale col mondo adiacente; è una soluzione adottata frequentemente in campo fermodellistico, tuttavia nel mio caso è proprio la realtà dei luoghi che mi ha suggerito questa scenografia.
 
La sponda del plastico, che ho sagomato per simulare un rilievo che declina verso la stazione, fa da appoggio per le seste in legno e cartoncino che sorreggeranno gli strati della carta di riempimento, incollati fra loro.
La base del mulino l'ho incollata sul piano di appoggio, dopo aver controllato con la bolla la sua perfetta orizzontalità.
I portali della galleria sono di tipo commerciale, opportunamente "sporcati".
La carta la ricoprirò con un impasto fatto di colla vinilica diluita al 50% e segatura di legno (quella fine, da carteggiatura); tale impasto mi servirà a realizzare anche un piano in rilievo a livello strada tale da "infossare" la base del mulino dove viene contenuta l'acqua per il funzionamento.
Sul rilievo della montagna creerò anche il ruscello (finto) che simulerà il canale di alimentazione dell'acqua del mulino.
In questa foto si può intravedere il riempimento iniziale con l'impasto di segatura e colla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Sono gli inizi del mio diorama (correva l'anno 2011). C'era già il deposito, non ancora completo, ma la stazione "ufficiale" doveva ancora nascere: momentaneamente avevo sistemato la mitica San Nazario della Rivarossi.







   
Il manto erboso è stato successivamente posto, previo un fondo di colore opportuno, utilizzando erba da 2/3 mm commerciale e applicata con l'artigianale accessorio autocostruito del colino da the alimentato dal circuito elettronico di una racchetta scacciamosche (costo totale 3 euro, colino di recupero). Ho usato erba di tonalità diverse a seconda della zona e qui e là ho inserito anche cespugli e fiocchi colorati di spugna per simulare delle fioriture, tutto sempre di produzione commerciale. Il fondo delle stradine, i piazzali dello scalo e del deposito nonché il sentiero che sale sul rilievo li ho ricoperti con sabbia finissima (di mare) o con polvere finissima (commerciale) con una opportuna sporcatura a base di terre. In questa foto si vede la stradina che si diparte dal piazzale della stazione e sale verso il rilievo, la staccionata FS (una vecchia Faller che avevo di rimanenza in grande quantità e quindi ne ho approfittato, anche se non proprio realistica se si vanno a contare le colonnine...) e il cancello FS autocostruito.

La scena bucolica dell'aratura presente sullo sfondo del diorama: il campo in aratura è sagomato a solchi dalla stesura dell'impasto di fondo e poi ricoperto con prodotto commerciale color terra. Nella foto si vedono i ceppi stradali autocostruiti con tondino da 2 mm sagomato alla testa e colorato; la staccionata  che delimita il campo l'ho ricavata da listelli 3 x3 forati con trapano per far passare il filo (lo stesso usato per la linea aerea). Per simulare l'asfalto ho creato un impasto di sabbia di mare finissima colla vinilica diluita al 50% con acqua e con l'aggiunta di colore in terra (nero di marte): ne basta poco, giusto per arrivare ad un grigio chiaro; per la stesura ho usato uno spatolino, aiutato dall'impasto che ho lasciato abbastanza diluito (ma non troppo) e quindi facilmente spalmabile.

Il sentiero che arriva in cima al rilievo è protetto da una staccionata che ho ricavato da fiammiferi in legno (tipo da cucina) tagliati in quattro e poi incollati tra di loro: una mano di colore acrilico e un po' di sporcatura fanno il loro effetto "natura".







  
Un'inquadratura del piazzale stazione lato uscita con i segnali ad ala: si può notare dalla foto l'inizio della staccionata e la scarpata sottostante, lasciata grezza come superficie (è l'impasto di segatura e colla) ma colorata con acrilici e ravvivata con chiazze di cespugli e rovi.







Gli alberi li ho realizzati partendo da ramoscelli veri recuperati qua e là, di vario tipo a seconda del tipo di arbusto da riprodurre. La prima fase è consistita in un "innesto" di ramoscelli, naturalmente della stessa essenza, ove necessitava per un effetto più realistico.
Successivamente ho stuccato e colorato la giunzione con una lieve sporcatura finale di tutto il tronco, ma non più di tanto perché il ramo è già naturale! 



La chioma l'ho realizzata con la solita teloxis aristata, verniciata preventivamente a spruzzo e successivamente irrorata a pioggia di fogliame di tipo commerciale: come colla ho usato lacca per capelli (la più economica, pochi euro, che vuol dire molta colla!) 







Ecco nella foto la mia "foresta" che sta asciugando sul terrazzo: le chiome si confondono con quelle vere sullo sfondo....
 










Unica chioma non commerciale che ho realizzato è quella degli alberi secchi per la quale ho utilizzato foglie vere seccate e triturate col frullatore.
 










L'effetto finale è comunque di grande realismo.





Un elemento di paesaggio fondamentale è la linea telegrafica, che aggiunge un tocco di realismo non indifferente.
Sono partito da un semplice stecco da spiedini da 2 mm, al quale ho fissato 4 mensole sagomate di filo da telefono (il doppino telefonico) alla cui estremità ho inserito uno spezzoncino di guaina isolante, sempre del filo telefonico.





La mensola è inserita nel foro praticato col trapano con punta da 0.5 mm.










 
Una goccia di colla vinilica densa alla sommità dell'isolatore e una pennellata di bianco completano il particolare.
Colore legno scuro al palo, nero alla mensola, giusto invecchiamento  ed ecco il palo telegrafico....








Sulla facciata della stazione ho realizzato mensole speciali (naturalmente sono amovibili in caso di rimozione del fabbricato viaggiatori) da cui si diparte la linea di derivazione per l'ufficio movimento.













 

 
 
 
 
 


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