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giovedì 5 dicembre 2013

Il deposito locomotive

Il deposito locomotive è la riproduzione "libera" di quello realmente esistente con alcune "licenze" modellistiche: la lunghezza è inferiore per esigenze di scala e l'ala di fabbricato sul lato destro (probabilmente i locali di servizio annessi al deposito) non finiscono sul fronte della facciata, questo per consentirmi l'inserimento dei due binari di scalo adiacenti.
Attualmente il deposito non è più di proprietà delle ferrovie e viene utilizzato come deposito comunale: le uniche vestigia ferroviarie rimaste sono un binario interno e una sospensione della linea aerea.

Come si presenta oggi il deposito: a sinistra le tracce dell'unico binario ancora utilizzato negli ultimi anni d'impiego (fine anni 90, circa) con la mensola (ex trifase) della linea aerea.









Il particolare del tetto con il caratteristico sopralzo, chiuso con vetri.










La parte posteriore del deposito con la torre idrica a pianta ottagonale.











L'interno del deposito: c'è ancora il binario sinistro annegato nel cemento.

Per la  costruzione ho impiegato compensato e balsa da 2 mm, cartoncino da 1 mm, listelli di legno per modellismo da 2 x 2 e 1 x 2 mm.

Il tetto è una copertura di cartoncino rigido da 2 mm che ho preventivamente trattato con impregnante prima di fissare i tassellini delle pietre di copertura che simulano la pietra ollare utilizzata nella Valchiavenna; questi tassellini sono rettangolini di 3 x 4 mm ricavati da un foglio di carta vetrata (grado 120) spruzzata con primer grigio e incollati uno per uno con la solita pazienza fermodellistica da certosino: ce ne sono 8625!
Questa è la vista lato torre idrica. Gli infissi sono formati da un foglio di acetato (per lucidi) con l'applicazione di film adesivo colorato (tinta legno) riproducente l'infisso, disegnato al computer e inciso con plotter da taglio.
Particolare della lavorazione dei tubi da grondaia con tondino in ottone da 2 mm.
Lato ingresso con le sospensioni della linea aerea che prosegue all'interno fino in fondo.
Il colore bianco l'ho applicato con la tecnica decritta per il fabbricato viaggiatori, uguale per tutti gli edifici autocostruiti.
Particolare della torre idrica con l'accesso (manca ancora la scaletta) e la "punta" del tetto lavorata a mano da un listello di legno. All'interno ho sistemato la cisterna ricavata dal tubo in cartoncino dei rotoli di carta igienica che possiede le esatte misure (a volte la combinazione.....).
La grondaia l'ho realizzata con cannucce da succo di frutta (quelle piccole) tagliate a metà col cutter.
In questa foto si vede il particolare delle finestre circolari con sbarre a croce (tondino di ferro 0,6 mm) e rete retrostante (tulle per bomboniere verniciato a spruzzo), senza vetro.
La torre idrica è amovibile per permettere lo smontaggio del tetto del deposito in caso di intervento ai binari interni e il suo fissaggio al corpo del fabbricato è assicurato attraverso strisce di fogli calamitati facilmente recuperabili dalle guarnizioni dei frigoriferi.
In questa foto il particolare del portone di chiusura di una via del deposito: l'ho ricavato da un foglio di plexiglass da 2 mm di spessore al quale ho incollato con cianoacrilato due tubicini di ottone da 2 mm alle estremità, entro i quali ruotano due tondini da 1 mm, che fungono da perno di rotazione. Un attuatore a filo di memoria sottoplancia, agendo su tali perni opportunamente sagomati, provvede al movimento dei portoni.
I portoni montati nelle loro sedi con il varco ricavato alla loro sommità per far passare la linea aerea bifilare.
Mi ha impegnato non poco la messa in opera di questo particolare per ottenere una perfetta perpendicolarità degli elementi senza lasciare fessure antiestetiche: questo l'ho ottenuto ricorrendo, dove necessario, a due viti di fissaggio della basetta che, regolandone la pressione, mi modificano l'inclinazione dell'elemento. Il risultato è ottimo.
Il particolare delle sedi dei perni ricavate su spezzoni della solita vetronite (molto utile...) ramata su un lato.











Il tetto finito con il sopralzo e i tassellini.....da incubo.
L'ingresso del deposito finito.
Tutti gli infissi, anche quelli dei portoni, li ho realizzati con la stesa tecnica descritta precedentemente.
Particolare della torre idrica con l'indicatore di livello e la scaletta di accesso.













Altra inquadratura dell'accesso al deposito: è in arrivo il 432 per il rifornimento di acqua; il punto luce che si vede al centro tra i due portoni è autocostruito con uno spillo e di cui parlerò più avanti (sezione "accessori di stazione").



















 

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