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venerdì 6 dicembre 2013

Il fabbricato viaggiatori

Dalla storia:


La stazione di Chiavenna alla fine dell'800, primi anni di esercizio della linea.


Lo spunto per la costruzione della stazione parte da questa foto storica, quando la Val Chiavenna e la Valtellina non erano ancora balzate agli onori della storia europea (e mondiale) delle ferrovie per l'elettrificazione in corrente trifase; l'esercizio su questa linea, costruita tra il 1885 e il 1894, era inizialmente effettuato con locomotive a vapore tipo T3, come quella della foto. Erano tempi pionieristici per le grandi società ferroviarie di allora e, nonostante le modeste velocità, non mancavano gli incidenti:
 
 
Il deragliamento di un treno sulla Colico - Chiavenna.
 


La stazione di Colico, sulla linea Lecco - Colico - Sondrio, da dove parte il ramo per la Valchiavenna.



Una delle elettromotrici che veniva utilizzata sulla Colico - Chiavenna.




La costruzione l'ho eseguita utilizzando compensato da 2 mm per le facciate e da 1 mm per le cornici, il tutto tagliato con cutter e seghetto da traforo.
Un primo assemblaggio dell'insieme: ho rinforzato gli angoli con listelli da 5 x 5 mm, nonché con diagonali al livello del tetto e listelli 3 x 3 mm alla base; questa è una precauzione necessaria per impedire svergolamenti alla struttura, vista la permanenza del diorama in una soffitta  con escursioni notevoli di temperatura tra inverno ed estate.
Qui sono visibili i listelli di irrigidimento alla base della costruzione.
Le rifiniture al livello dei cornicioni le ho realizzate con listelli da fasciame per modellismo navale.
Le coperture a falda dei corpi le ho realizzate con compensato da 1 mm. I camini sono spezzoni di listello di tiglio da 4 x 4 mm.
Preventivamente trattato con impregnante, il piano di compensato è stato ricoperto con  tassellini ad imitazione delle pietre di copertura dei tetti, molto utilizzata nella Valchiavenna; questi tassellini sono ricavati da rettangolini di 3 x 4 mm ritagliati da un foglio di carta vetrata (grado 120) spruzzata con primer grigio e incollati uno per uno.....
Prima finitura col particolare delle grondaie ricavate da cannucce per succhi di frutta, tagliate a metà e le loro calate in facciata costruite con tondino di ottone da 2 mm.
Vista dal lato opposto.
Il colore bianco è tinta da muro per interni opportunamente diluita e applicata con un rullino autocostruito: un tappo di sughero da bottiglia, cilindrico, su cui ho incollato un pezzo di spugnetta da cucina (quelle piatte), un manico fatto con tondino metallico che scorre dentro ad un tubicino infilato da parte a parte nel tappo; l'applicazione è veloce e uniforme e l'effetto intonaco è reso in maniera realistica come si vede nelle foto.
Una foto d'insieme della stazione: ho rispettato lo schema della struttura formato da un corpo centrale più due ali laterali, ma non le dimensioni in scala per ovvie esigenze di spazio.
Un particolare delle porte.
Gli infissi sono formati da un foglio di acetato (per lucidi) con l'applicazione di film adesivo colorato (tinta legno) riproducente l'infisso, disegnato al computer e inciso con plotter da taglio. Le scritte sulle porte sono fatte a computer e stampante laser, mentre i manifesti pubblicitari li ho reperiti su internet, ridotti e stampati su laser, naturalmente sono rigorosamente dell'epoca in cui ho voluto ambientare il diorama (anni '30).
Gli scuri delle finestre sono riprodotti con lo stesso metodo sopra descritto: a sinistra nella foto si vede un elemento tagliato col plotter in cui le incisioni riproducono le alette dell'imposta (nella realtà non sono movibili a persiana come nello stile ligure ma sono fisse); a destra i due elementi montati su una basetta di legno.

Un particolare che mostra le finestre con gli infissi e le imposte e il sistema di grondaie.

Una foto della stazione finita e operativa.
La scritta è di provenienza commerciale, in fotoincisione, da 6 mm, anche l'azionatore a manovella per passaggio  a livello è un recupero della scatola di montaggio di Dubino, della Rivarossi (guarda caso..... qualche fermata prima di Chiavenna); ci sono poi altri particolari autocostruiti come l'orologio, le fioriere, la campanella "Leopold", i lampioncini, che descrivo nella sezione "accessori di stazione". I quadri orari sono scritti a computer e ridotti a stampa.

Ho riprodotto anche le tendine alle finestre, sia nell'abitazione al primo piano, sia al piano terra.
Il retro della stazione, lato strada.






 
 
 
 
 
 
 









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